"La tempesta perfetta" alle spalle del coronavirus

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È la prima volta che nella storia della Repubblica italiana viene adottata una misura di tale portata, che ha e avrà grosse conseguenze non solo sull'economia del Paese, ma anche sulla vita sociale dei cittadini italiani.

Attraversare una situazione di tale entità, come catastrofi e pandemie,non è come fare una passeggiata, ma è passare attraverso quella che si conosce come la "fase della delusione".

In questa fase, l'illusione che #tuttoandràbene svanisce e gli slogan ottimisti lasciano il posto alla triste realtà, dove gli arcobaleni che ci animavano si nascondono dietro nuvole nere.

L'ottimismo iniziale che ci ha permesso di resistere,pensando sia cosa da poco, di combattere, lascia il posto allo scoraggiamento e al pessimismo.

La vita che conducevamo prima non era forse perfetta, ma aveva un ingrediente essenziale che ci dava sicurezza: la normalità.

Ora quell 'ingrediente è sparito.

Ci siamo ritrovati a vivere in una sorta di limbo in cui attendiamo – più o meno impazientemente – il ritorno a quella normalità.

Ma come non pensare che la pandemia da coronavirus e questo infinito periodo d'isolamento, che ha capovolto il nostro mondo, non lascerà dietro di sé un danno morale soprattutto nei bambini?

Non pensarlo è semplicemente ingenuo.

La realtà post coronavirus non è esattamente rosa, quindi dovremo prepararci ad affrontare un futuro incerto nel miglior modo possibile,un futuro atemporale, che dipende da una realtà che nessuno conosce,una realtà ipotizzata anche dagli scienziati.

Noi cittadini abbiamo bisogno di certezze e non di "esplosione di compassione", tipica della fase eroica di fronte alle grandi catastrofi.

Siamo forse stanchi delle manifestazioni frenetiche di pubbliche relazioni dei politici, che mitigano per un po' l'effetto del trauma e forniscono un sollievo temporaneo alle persone provate sia fisicamente che moralmente.

Assisteremo ad un tempo simile al dopoguerra,con i piani di aiuto che giungeranno da lontano,ma questa volta non dagli USA, anch'essi provati, ma probabilmente dalla via della seta, quella via che ci vuole ingannare,che forse vuol fare buon viso a cattivo gioco.

E mentre il mondo riprenderà il suo ritmo e molte persone ritorneranno alla tanto anelata normalità, altri resteranno indietro o perché hanno perso il lavoro o perché stanno subendo le conseguenze psicologiche.

Sono quelli dimenticati del sistema;

quelli che scivolano via attraverso le fessure della società...e forse quelle persone diventeranno candidati perfetti per un'altra pandemia: la depressione.

È senz'altro questa la "tempesta perfetta" che il coronavirus si lascerà alle spalle.

Prof.ssa Raffaella Solano